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Modello

Piano urbanistico

Bauleitplan

Va ancora chiarito, che attualmente è in discussione unicamente il modello di sviluppo a lungo termine (30/40 anni) e che le zone edilizie previste dovranno coprire tutto questo periodo.

La concreta previsione di zone edilizie da inserire nel prossimo piano urbanistico è invece, sulla base della prima progettazione di massima dell’architetto e di una discussione preliminare in giunta comunale, la seguente:

  • a Varna, in zona Dorfwiesen, deve essere prevista una nuova area residenziale di circa 1,2 /1,5 ettari;
  • se urbanisticamente compatibile, a Varna deve essere aumentata la densità edilizia nelle zone residenziali già esistenti;
  • a Varna verrà inoltre riservata una ulteriore superficie di 4.000/ 5.000 m² (zona Dorfwiesen) per una casa di riposo; sebbene a breve, all’interno del nostro comprensorio, una nuova struttura per anziani è prevista solo a Rio di Punteria; in caso di ulteriori realizzazioni Varna avrebbe garantita la priorità;
  • a Varna dovrebbe inoltre prevedersi una superficie edificabile di circa 1,2 ettari presso la ex-caserma Verdone (comunque solo a medio termine, cioè non prima di 5 anni);
  • a Novacella deve essere prevista una zona edilizia di circa 3.000 m²;
  • a Scaleres deve essere prevista una zona edilizia di circa 3.000 m²;
  • a Spelonca andrà prevista una zona edilizia solo in caso di necessità;
  • non vengono previste nuove zone produttive, a meno che non subentrino ulteriori concrete necessità da parte di imprese locali.


Con le nuove zone di espansione sopra indicate si dovrebbe poter venire incontro, nel corso dei prossimi 10 anni, al fabbisogno abitativo di circa 400 persone, che corrisponde alle previsioni di crescita, stimate per Varna dall’Istituto di statistica della Provincia. Se si pensa che solo negli ultimi 3, 4 anni i residenti a Varna sono cresciuti al ritmo di 100 persone l’anno (!), si comprende come la previsione succitata rappresenti un forte “freno” all’attività edilizia.

Prima delle specifiche determinazioni delle zone edilizie verrà in ogni caso programmato un incontro con i rispettivi proprietari dei terreni


Spostamento dell’autostrada:

Un obiettivo fondamentale del nuovo modello di sviluppo è certamente rappresentato dallo spostamento dell’ A22 dal centro del paese. E’ nella consapevolezza di tutti i responsabili politici che tale opera non è di facile ed ancor meno di rapida realizzazione. Lo spostamento rappresenta tuttavia un fattore decisivo per il miglioramento sostanziale della qualità della vita e degli standard abitativi. Se il traguardo fosse raggiunto anche solo a medio termine, ad esempio tra 15 o 20 anni, per Varna ciò rappresenterebbe un successo grandioso. Decisivo è comunque fin d’ora l’atteggiamento di tutti verso questo obiettivo: a tutti i livelli e da parte di tutti i soggetti interessati (l’amministrazione comunale in primis, ma anche i gruppi d’interesse, gli enti imprenditoriali o le associazioni) la richiesta andrà presentata, credendo nella sua realizzabilità. Come dicevano i latini d’altronde “la goccia è in grado di scavare la pietra”!

In questo senso si è già tenuto un incontro tra rappresentanti del Comune (il vicesindaco Andreas Schatzer e l’assessore Tauber) con l direttore tecnico dell’Autobrennero, ingegner Carlo Costa. L’incontro, a cui originariamente avrebbe dovuto partecipare anche il presidente dell’A22 Grisenti (bloccato invece dall’influenza), è stato organizzato dal consigliere provinciale Walter Baumgartner, che ha accompagnato a Trento i rappresentanti di Varna. Durante l’incontro l’architetto Weger ha illustrato e motivato la proposta di spostamento dell’autostrada. Sebbene la proposta non abbia incontrato entusiastica accoglienza , non è stata però neanche decisamente rigettata, tanto che prossimamente una richiesta scritta in tal senso verrà ufficialmente presentata all’amministrazione autostradale.


Un piano di sviluppo a lungo termine

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Varna potrà sviluppare il potenziale, insito nella propria struttura, solo se si riusciranno ad eliminare le barriere che essenzialmente minano ogni sua velleità di crescita. Anche la futura disponibilità dell’area della ex caserma Verdone,  senza lo spostamento, a lungo termine, dell’autostrada del Brennero e delle linee dell’alta tensione, la trasformazione della linea ferroviaria a mera linea a traffico regionale , non rappresenta di per sé un vero potenziale. Senza questi punti essenziali non è prevedibile a Varna alcun tipo di sviluppo sostenibile; senza un obiettivo sovraordinato ogni futuro sviluppo rappresenterà solo un riempimento di superfici senza speranza di miglioramenti strutturali dell’intero insediamento abitativo.

La circonvallazione ovest di Bressanone rappresenta un potenziale di crescita limitatamente alla frazione di Varna di sotto.


Valori indicativi:

Spostamento dell’A22: tunnel di 2,8 km, complessivamente 3,8 km (inizio e fine del tunnel sono ancora da definire in relazione alla fattibilità tecnica – raffronto distanze con la circonvallazione di Naturno+ Staben: tunnel 3,2 km, complessivamente 4,3 km). L’incapsulamento dell’attuale tratto della A22, causa motivi paesaggistici, non rappresenta una reale alternativa! Trasformazione della tratta ferroviaria a mera linea a carattere regionale, da richiedersi in concomitanza della progettazione del tunnel di base del Brennero.


Queste due grandi opere (spostamento A22/linee dell’alta tensione, trasformazione tratta ferroviaria), elementi strategici del nuovo modello di sviluppo, renderebbero possibile a lungo termine  una suddivisione dell’insediamento abitativo di Varna in 4 zone principali , ognuna a se stante e dotata di una propria identità.

  • Varna Paese - con il baricentro (a struttura polare Varna di sopra/ Varna di sotto) lungo il Rio Scaleres – utilizzo e trasformazione delle aree liberatesi tra il rio Scaleres ed il Rio Spelonca 

  • Recupero della piazza di Varna di sotto: possibilità di un collegamento circolare intorno all’intero abitato di Varna (un citybus ad esempio in circolazione intorno al centro del paese) inglobando la “strada vecchia” (destinata in futuro a crescere d’importanza) ; spostamento a lungo termine, in nuove  aree produttive poste nelle vicinanze del casello autostradale , delle aziende produttive di grandi dimensioni, generanti una mole eccessiva di traffico e non ecocompatibili con realtà ad alta urbanizzazione.

  • trasformazione della zona Albergo Leone – statale del Brennero in un quartiere cittadino a nord e collegamento diretto con Bressanone tramite un ampio viale, asse principale a misura di pedone; strutturazione a piazza dell’incrocio via Brennero- strada della Pusteria, in contrapposizione polare ad un possibile piazzale cittadino Zinggen-Vinzentinum e con chiaro orientamento verso la silhouette dei campanili brissinesi. Inoltre trasformazione della attuale zona produttiva a ovest della statale del Brennero in un quartiere residenziale con caratteristica di città-giardino, esteso tra il Vinzentinum e le case già esistenti presso l’albergo Leone e racchiuso tra il vicino argine dell’Isarco ad est ed un cuneo verde con attrezzature ed impianti per sport e tempo libero a ovest.  Permanenza di una striscia verde non edificata tra Bressanone e Varna.

nucleo leone    

Limitato sviluppo dell’edilizia abitativa a  Novacella di sopra in connessione con la ristrutturazione dell’accesso al quartiere e il recupero del suo insediamento storico nell’ambito della tutela degli insiemi; mantenimento e valorizzazione della zona verde non edificata lungo l’Isarco in raccordo con il centro culturale Abbazia di Novacella e “declassamento” della strada della Pusteria tra il Nucleo Leone e Sciaves a via di collegamento locale; mantenimento della strettoia presso l’Albergo Al Ponte/Brückenwirt quale accesso nobile all’insieme architettonico di Novacella e rinuncia alla costruzione del nuovo ponte e della bretella di collegamento (accesso a Novacella, per chi proviene da sud o da est, possibile solo attraverso vicoli ciechi).

 

Novacella


Lo spazio paesaggistico di Varna e Novacella forma un quadro unitario con Bressanone – pianificazione sostenibile, necessariamente in raccordo con i comuni confinanti di Bressanone e Naz Sciaves; stimolo alla promozione di un gruppo di lavoro in relazione alla formazione del masterplan brissinese per una messa in rete degli interessi comuni e rafforzamento della propria posizione nei confronti di Provincia, Autobrennero, Ferrovia.


Previsione/inserimento dei limiti di crescita a lungo periodo: stabilire i  confini insediativi del futuro e contestualmente le zone, che nell’ottica di uno sviluppo sostenibile  debbano necessariamente rimanere non edificabili , in modo da impedire sviluppi incontrollabili ed incontenibili:

  • zone verdi di Novacella dal fondovalle fino all’Isarco, zona alla destra orografica dell’Isarco dal centro commerciale Leone fino alla val Riga di dentro (richiedere una pianificazione paesaggistica concernente un utilizzo alternativo del materiale di scavo legato alla Galleria di base del Brennero), zona alla sinistra orografica di tutto il fondovalle fino a Costa d’Elvas- Stufles (anche in territorio brissinese)
  •  i pendii sovrastanti Novacella (con eccezione di un’eventuale zona d’espansione edilizia tra i campi sopra maso Felder e la Seiserleite) – i pendii a sud del quartiere Seiserleite (limitare il traffico!) e le superfici a sud ovest della costruzione storica tra Hofstätter e Seiserleite
  • il cuneo verde vicolo Gols – collina di maso Tschiderer, inclusivo del pendio (tradizione della viticoltura!)
  • il cuneo verde tra la Strada vecchia, dall’ospedale di Bressanone fino alla caserma Verdone, e l’autostrada o rispettivamente la circonvallazione ovest (a lungo termine aree da destinare ad impianti sportivi, tempo libero, zona passeggiate o eventualmente ad ampliamento dell’ospedale, del cimitero, ecc.)
  • le zone a nord del rio Spelonca
  • le zone a sud del colle della chiesa e della scuola, comprese tra il pendio boschivo e l’autostrada.


Sviluppo sostenibile attraverso la  creazione di collegamenti , di relazioni tra gli elementi e le unità già presenti, al fine di evitare  l’eccessiva frammentazione, l’assenza di strutturazione, la mera estensione.

Coordinamento tra il  piano urbanistico ed il piano paesaggistico specialmente in relazione alle zone produttive, ad es. in riferimento alla  realizzazione di viali e filari d’alberi – creazione di specifiche disposizioni anche per le cave o per i cantieri di grandi dimensioni o di lungo periodo 


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Interattivitá